Il Mondo che ci sta: le cause dell’ANTHROPOCENE
Breve Storia dell’evoluzione della Civiltà Umana negli ultimi 300 anni
In tutta la sua storia, gli uomini hanno vissuto sempre in comunità aggregate:
“l’Uomo è un Animale Politico!”
In maniera analoga, un gran numero di specie viventi mostrano simili comportamenti di vita associata, per esempio, in branchi con un leader o, in comunità più o meno numerose come le formiche, le api, gli uccelli, i pesci, in cui vengono a determinarsi comportamenti coordinati e suddivisioni di ruoli tra gli individui, finalizzati a massimizzare il vantaggio collettivo; le regole organizzative di tali comunità ci appaiono costanti e ripetitive nel tempo per una determinata specie / gruppo.
Nel corso della storia dell’evoluzione della specie umana, invece, fermo restando l’organizzazione in comunità più o meno numerose, le modalità organizzative e le regole di tali gruppi socio-economici sono state molteplici ed ampiamente differenziate nell'arco del tempo e delle aree geografiche.
Poiché lo scopo primario di tali comunità organizzate era la difesa fisica dei suoi membri e dei loro beni, i leader di tali comunità, nella maggior parte dei casi, erano persone che appartenevano a gruppi specifici in grado di offrire a tutta la collettività il presidio armato più forte e più efficace a difesa di pericoli esterni o di altre comunità umane; in virtù di tale capacità, anche nella loro comunità, erano in grado di definire ed imporre regole e leggi che finivano con il privilegiare l’interesse del loro gruppo sociale ed il mantenimento nel tempo di tale posizione dominante.
Nei diecimila anni, della relativamente breve storia della specie umana, si sono evolute, in diverse epoche ed aree del pianeta, civiltà di popolazioni che hanno raggiunto mirabili livelli di sviluppo tecnologico, artistico, culturale e che hanno dominato su vaste estensioni territoriali: la civiltà Assiro – Babilonese, Egiziana, Greco Ellenistica, l’Impero Romano, l’Impero Cinese, l’India, la Maya, l'Atzeca per citare quelle più conosciute. Queste grandi civiltà del passato erano tipicamente fondate su di un Potere Centrale, in cui convergeva la cultura, la ricchezza e la capacità militare della comunità, dal quale si diramava la capacità di difendere, di espandere e di produrre l’alimentazione e le opere pubbliche che rappresentavano il valore della civiltà stessa. Considerazioni particolari andrebbero fatte per la Polis Greca in cui nacque il concetto di Democrazia, ponendosi in maniera strutturata il problema del rapporto tra il potere dei Governanti della comunità e la popolazione che ne faceva parte.
Ognuna di queste ha avuto il suo periodo di fulgore ed è terminata o per la conquista militare da parte di un’altra civiltà coeva più potente o per il venir meno delle capacità che la sostenevano.
Negli ultimi 300 anni, nel continente Europeo e nel Nuovo Mondo, il Continente Americano, si realizza una delle fasi più significative dell’evoluzione della civiltà umana: grandi spazi ed enormi risorse naturali, frutto delle scoperte geografiche, si rendono disponibili alle popolazioni evolute delle nazioni europee; a questa opportunità si unisce, con l’invenzione della Stampa, una crescita esponenziale delle conoscenze dell’umanità, in tutti i campi, scientifico, culturale tecnologico grazie alla possibilità di poter divulgare e confrontale tale sapere in maniera molto più ampia sia come numero di persone che territorialmente. E’ questo il crogiuolo in cui si innesca una fase nuova della crescita culturale, artistica e tecnologica della specie umana e che dà origine alla Prima ed alla Seconda rivoluzione industriale della storia umana e che cambierà completamente il modo di produrre l’esistenza degli uomini.
In questo particolare contesto, sempre nel continente Europeo e nel nuovo Mondo, l’America, vengono a determinarsi nuove relazioni della vita associata e della Politica: al potere centrale delle Monarchie, fino ad allora insediate a capo delle principali nazioni Europee, succede il predominio Politico di una Classe, più ampia, più dinamica e produttiva, quella della Borghesia, attiva da tempo nell’artigianato, nei servizi della pubblica amministrazione, nel commercio, nelle operazioni finanziaria delle prime banche e nelle nascenti imprese industriali.
In virtù di tali capacità e del suo ruolo propulsivo nella crescita della ricchezza nella comunità di appartenenza, a partire dal 1700, la Borghesia ha conquistato, spesso con rivoluzioni armate, come negli Stati Uniti d’America ed in Francia, il predominio nella gestione Politica, propagandando e legittimando tale ruolo con il merito di aver abolito vecchi privilegi, le ingiustizie sociali da parte dei precedenti governi totalitari, restituendo ai cittadini la Libertà di esercitare attività produttive e commerciali, eliminando gran parte dei vincoli e di condizionamenti posti dalle monarchie, conferendo alle persone la libertà di accumulare ricchezza e potere, senza dover riconoscere tributi e vassallaggi alle monarchie o altri potentati, non più capaci di esprimere ruoli propulsivi per le comunità civili su cui estendevano il loro dominio.
A partire dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America e dalla Rivoluzione Francese si afferma il dominio, su un numero sempre più ampio di territori, della Classa Borghese e del suo modello di sviluppo socio-economico Capitalistico.
Il nuovo patto sociale sul quale la classe Borghese - Capitalistica fonda il suo predominio, prevede alla base la Libertà dei Capitalisti di accumulare e far crescere la loro ricchezza, ne consegue una gestione Politica, all’interno dello Stato, orientata a procurarsi alle migliori condizioni le Materie Prime, necessarie alla produzione intensiva delle loro Imprese Industriali, ad accedere e conquistare il controllo di aree geografiche sempre più estese dove poter vendere le loro merci e, necessariamente, a salvaguardare il diritto di poter gestire in autonomia l’occupazione e la remunerazione della Forza lavoro, indispensabile per far produrre beni nelle loro imprese.
Le Forme di Governo, attraverso le quali la Borghesia ha gestito l’organizzazione economico – politica degli stati in cui ha assunto il predominio, sono state varie e differenti: dalla Repubblica Presidenziale degli Stati Uniti d’America, alla Repubblica Parlamentare Francese del dopo rivoluzione del 1789, agli Imperi di Napoleone I e III, alle successive Repubbliche Francesi; ai Governi Totalitari, come quello Nazista di Hitler in Germania (1933 – 1945), Fascista di Mussolini in Italia (1922 – 1945), ma anche le dittature fasciste di Franco in Spagna (1939 – 1975), di Salazar in Portogallo (1926 – 1974), dei Colonnelli in Gracia (1967 – 1974), del Cile di Pinochet (1973 – 1990).
Dopo la seconda Guerra Mondiale, Il Sistema Politico ottimale e preferenziale, attraverso il quale la Classe Borghese riesce ad ottenere la garanzia e la gestione ottimale dei propri interessi all’interno delle comunità socio -.economiche “ad avanzato livello di Sviluppo” è certamente quello delle così dette delle Repubbliche Democratiche Parlamentari.
In tali contesti i Partiti Politici, che rappresentano un’ampia gamma di ideologie e di gruppi sociali: Borghese Liberale, socialiste, comuniste, ecc.. designano le liste di persone da eleggere alle diverse cariche di Responsabilità Politica nel corso delle pubbliche elezioni.
Fermo restando il diretto sostegno ai partiti politici di matrice Borghese -Liberale, grazie al suo potere economico e finanziario, alla Borghesia Capitalistica, non risulta difficile condizionare l’intera classe politica, con prebende ed elargizioni, in maniera da evitare sistematicamente la definizione di leggi e normative che effettivamente penalizzino la sua libertà di agire, nell’ambito dello Stato, o penalizzino i propri interessi economici fondamentali.
Proviamo a ripercorrere alcune situazioni storiche emblematiche dell’ascesa della Classe Borghese e del suo predominio politico in vari stati del mondo: iniziamo dal roboante proclama di Thomas Jefferson il 4 luglio del 1776, con il quale le Colonie Americane dichiaravano la loro indipendenza dal regno Britannico in nome degli “inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”, esprimendo la nuova speranza di vita e di riscatto di masse di cittadini disperati, diseredati, fuggiti dell’Inghilterra e da altri stati europei nei territori, svelati dalle nuove scoperte geografiche, dove li avevano indirizzati l’Inghilterra e numerose altre nazioni europee per attenuare le tensioni sociali ed i tumulti frutto dell’insostenibile degrado in cui masse, sempre più ampie di lavoratori proletari si trovarono relegati, negli anni della prima rivoluzione industriale delle macchine a vapore.
Questa inalienabile dichiarazione di Fede e di Impegno, a salvaguardia dei Diritti Naturali degli Uomini, purtroppo non ha sorretto ed animato la popolazione e lo Stato Americano, nella più tragica ed estesa epurazione etnica che, le stesse persone che volevano liberarsi dal regime opprimente della monarchia Inglese, grazie alla soverchiante potenza militare dei loro fucili e dei loro cannoni contro le frecce e le lance degli indigeni, hanno realizzato, sterminando e deportando la popolazione nativa dei territori americani, proseguendo negli eccidi perpetrati dalle Monarchie Europee nella conquista delle colonie nelle terre del nuovo continente americano.
Messo sotto i piedi il Diritto all’autodeterminazione dei popoli, degli indigeni americani, legittimi proprietari del territorio americano e delle ricchezze che in esso si trovavano, la nascita degli Stati Uniti d’America avviene, dunque, grazie alla più vasta epurazione etnica ed al più ampio massacro della popolazione nativa sul territorio americano, che la storia abbia ad oggi conosciuto.
I nuovi abitanti degli Stati Uniti d’America, nell’autorità di tale governo, si trovano così padroni di un enormi distese di terre e delle relative potenziali ricchezze: in primo luogo di quelle agricole che la coltivazione di tali campi poteva loro fornire! Ma non c’era mano d’opera sufficiente per rendere produttive tali grandi distese per cui, dalla metà del 1700 al 1865, oltre 4.000.000 di schiavi, rapiti dal continente africano e deportati in America, furono impiegati dai capitalisti americani, in condizioni di sfruttamento, degrado umano e civile tra le più tragiche e crudeli di qualsiasi altra epoca della storia dell’umanità.
E’ così che decolla rapidamente l’economia della Borghesia Capitalistica degli Stati Uniti d’America, sostenendo su tali basi l’ulteriore sviluppo economico degli USA nella seconda rivoluzione industriale e creando le premesse della leadership planetario di tale paese nel XX secolo.
Fin dalla sua ascesa, la Borghesia Capitalistica non ha mai dato prova di voler subordinare la loro libera iniziativa ad accumulare denaro, ricchezza e potere ad alcun principio etico, nonostante le roboanti dichiarazioni dei Diritti Naturali degli Uomini o le parole d’ordine della Rivoluzione Francese, “Libertée, Egalitèe, Fraternitèe”! In realtà, questi proclami fanno parte della propaganda politica della Classe Borghese per avere al loro fianco, nella lotta contro le vecchie monarchie, il consenso di altre classi sociali, nella prima fase di conquista del potere e, successivamente, nella gestione del potere politico.
Tali proclami e la costruzione, da parte dei Partiti Politici, che rappresentano gli interessi della Borghesia, delle Ideologie Libertarie e assertrici del Libero Mercato, come principio socio economico per sostenere la crescita del benessere dei cittadini delle nazioni, fa parte della propaganda e della mistificazione delle informazioni per gestire il consenso ed ottenere la maggioranza dei voti nel Teatrino Politico della Pseudo-democrazia delegata di fatto a sostenere gli interessi della Borghesia nelle Nazioni sotto il loro controllo.
A dimostrazione di ciò, le atrocità verso gli indigeni americani e quelle nei confronti degli schiavi, che hanno segnato la nascita degli USA, vere e documentate, non hanno minimamente scalfito l’emblema ed il prestigio degli USA che continua a presentarsi al mondo come paladino della democrazia e della libertà, grazie ad una enorme e sistematica attività di mistificazione della narrazione degli eventi e della storia di tale periodo, che ha presentato sistematicamente i nativi americani come selvaggi feroci che attaccavano ed ammazzavano i coloni europei dediti alla civilizzazione di quelle terre, alla creazione delle loro nuove fattorie, riscatto delle sofferenze di quelle famiglie di emigrati e nuova speranza di ricchezza e benessere.
Anche la tragica storia dello sfruttamento degli schiavi africani ha trovato la sua catarsi nella guerra Civile Americana e nella celebrazione di Abramo Lincon, che non ha esitato ad affrontare una sanguinosa guerra civile ed a sacrificare la sua stessa vita, pur di abolire la tragedia della schiavitù dei negri di America!
Analogamente in Europa, la Rivoluzione francese, ha decapitato la monarchia dei Borboni, al suono della Marsigliese e raccogliendo un ampio consenso non solo della borghesia ma anche da ampi strati del popolo e del proletariato sulla scia delle sue parole d’ordine: Libertée, Egalitée, Fraternitée! Anche in questo caso di egalitée e fraternitée se ne è vista ben poca, la popolazione francese e quella degli altri stati europei ben presto si sono trovate coinvolte in sanguinose guerre, la 1° e la 2° guerra mondiale, per risolvere i conflitti della borghesia capitalista, al potere nelle diverse nazioni europee, per assicurarsi il predominio del rifornimento di materie prime strategiche ed il controllo dei mercati dove vendere i loro prodotti.
1. Lo sviluppo dell’economia capitalistica ed il progresso della società civile.
La fortuna aiuta gli Audaci: dopo la 1° rivoluzione industriale, in Europa ed in America, nei decenni a cavallo del XIX e XX secolo si determina una 2° rivoluzione industriale, le cui nuove scoperte tecnologiche, unite alla spregiudicatezza e alla capacità imprenditoriale della Borghesia Capitalistica americana, confluiscono insieme a realizzare un processo di sviluppo economico, di accumulazione di ricchezza nonché di straordinaria modifica delle condizioni e dei modi di vivere della specie umana, che non ha eguali nella storia.
Nasce negli USA, nella prima metà del XX secolo un Nuovo Stile di Vita che diventa in breve il riferimento da imitare nelle nazioni avanzate della vecchia Europa ma anche la strada del progresso per miliardi di persone che vivono nei così detti paesi in via di sviluppo.
Questo stesso stile di vita, definibile come Modello Consumistico, nonostante le disastrose catastrofi della 1° e della 2° guerra mondiale, è quello che la Borghesia Capitalistica ha continuato a proporre alle popolazioni di tutto il pianeta, nelle evoluzioni successive della 3° e della 4° rivoluzione industriale e che, in quanto tale, garantisce il suo predominio economico, sociale e Politico!
Torniamo ai fatti del 1900 negli USA: la nascente industria americana ha potuto usufruire della invenzione delle Macchine a Vapore che hanno dato il via, dal 1700, al primo utilizzo su larga scala di energia meccanica, prodotta dall’uomo dove e quando ne aveva necessità; il primo grande passo dell’umanità dopo il FUOCO che Prometeo ha regalato alla Specie Umana.
Con un combustibile, disponibile a basso costo, il carbone e la forza del vapor d’acqua surriscaldato, treni e navi, mossi da macchine a vapore, hanno rivoluzionato il mondo della mobilità delle persone e dei trasporti delle merci su medie e lunghe distanze. La forza dei cavalli e l’energia del vento dei bastimenti a vela ha ceduto il passo ad una rete ferroviaria estesa in tutte le aree del pianeta avanzate ed a una produzione di treni e navi a vapore che hanno solcato le terre, i mari ed i fiumi del mondo.
L’ampliamento degli scambi commerciali e la disponibilità incondizionata dell’energia delle macchine a vapore contribuiscono a rinnovare profondamente tutti i settori della produzione industriale, a partire da quello dell’industria pesante delle miniere di carbone e della produzione dell’acciaio a seguire quelli di una larga scala di prodotti, come quelli dell’industria tessile.
L’ulteriore evoluzione delle conoscenze e delle tecnologie, nel corso del XIX secolo continua ad alimentare il progresso industriale, a partire ancora dalla siderurgia, migliorandone la produttività, la qualità dell’acciaio e riducendone i costi; su tali basi corre lo sviluppo del settore ferroviario, dei trasporti e quello delle costruzioni, in cui nasce la tecnologia del Cemento Armato, aggiungendo la robustezza di tondini di ferro annegati nel cemento, grazie ai quali nascono i primi grattacieli.
Nel corso del 1800 cominciano ad evolvere le conoscenze sull'elettricità, che dà origine all'invenzione del telegrafo come prima applicazione nel settore della comunicazione, nascono le invenzioni della dinamo di Pacinotti, di Edison della luce elettrica, di Meucci e Bell del telefono, sino alle onde radio di Marconi.
Grazie all'incredibile evoluzione delle conoscenze della fisica della materia e dei fenomeni elettrici, si affermò un’altra fondamentale invenzione: la produzione e la distribuzione su larga scala della Energia Elettrica, con le invenzioni di due grandi scienziati Thomas Edison e Nicola Tesla, le cui scoperte e relativi brevetti trovarono l’immediato consenso e la disponibilità di capitali per la nascita dei due primi grandi colossi di impresa in questo settore la General Electric e la Westighouse; in Europa le stesse tecnologie determinarono la nascita della Siemens.
Il primo caposaldo della 2° rivoluzione industriale fu, quindi, la scoperta dell’energia elettrica, la sua produzione su larga scala, la distribuzione capillare, il contatore, per ogni casa, che ne quantizzava il consumo e determinava l’importo da pagare alle imprese elettriche che fornivano tale energia nelle case degli Americani.
Questa innovazione ha segnato una svolta radicale nelle condizioni di vita di tutta l’umanità, il passaggio dell’umanità dal buio alla luce: l’energia elettrica porta l’illuminazione in tutte le case, nelle fabbriche, nelle città; nello stesso tempo, con la disponibilità di energia elettrica, grazie alle pompe mosse da un motore elettrico, anche la distribuzione dell’acqua può entrare in tutte le case così, pure, una infinita gamma di elettrodomestici e di altri sistemi meccanici ad uso familiare ed industriale.
Ma c’è ancora una nuova scoperta tecnologica che viene ad essere perfezionata nella seconda metà del 1800, quella del motore a combustione interna: nel 1854, l’ingegnere Eugenio Borsanti e il fisico Felice Matteucci, brevettarono e costruirono il primo motore a combustione interna della storia, successivamente nel 1860, il francese Lenoir, realizzò la prima consistente produzione industriale di motori a scoppio per accoppiarli alle pompe di drenaggio dell’acqua nelle miniere. Nel1886 Karl Benz ha progettato e costruito un nuovo motore 4 tempi che ha utilizzato per la sua automobile che divenne la prima prodotta in serie, alimentata a Benz..ina, un combustibile ottenuto dalla distillazione del Petrolio!
Questi nuovi motori, alimentati con combustibili liquidi, sono molto più performanti di qualsiasi motore esistente a quei tempi, sono leggeri ed affidabili e con una tanica di combustibile hanno un lungo autonomia.
Ma è l’imprenditore Americano Henry Ford che, il 16 giugno del 1903, fonda a Detroit la Ford Motor Company con un capitale iniziale irrisorio, soli 28.000 dollari (meno di 300.000 euro) suo e di altri soci, con la sorprendente determinazione imprenditoriale di produrre e vendere una Automobile ad ogni americano!
Oltre che da un’indomabile determinazione, Henry Ford mette a punto nella sua fabbrica un sistema di produzione completamente innovativo, la Catena di Montaggio grazie al quale può contare su un efficienza produttiva molto più elevata rispetto alle fabbriche tradizionali, riducendo significativamente il costo di produzione delle sue auto.
Il 1° ottobre 1908 il sogno di Henry Ford si realizza: nasce il Modello T, soprannominato da milioni di americani “Lizzie” è un’automobile semplice nel funzionamento e brillante nelle prestazioni, che raggiunge nella primavera del 1927 i 15,5 milioni di unità vendute.
L’indispensabile corollario, per la diffusione su larga scala delle automobili della Ford, viene completato con la scoperta e l’utilizzo industriale del Petrolio, “Olio di Pietra”.
Conosciuto sin dall'antichità ma utilizzato, per millenni, in maniera limitata per produrre medicamenti o come lubrificante, nel 1853, un imprenditore americano, George Bissell decise di iniziare un progetto di sfruttamento sistematico di tale materiale come combustibile per le lampade dell’illuminazione delle città in sostituzione del più costoso gas illuminante.
Un altro geniale ed intraprendente imprenditore americano, John Davison Rockefeller intuì le enormi opportunità del mercato del Petrolio e nel 1870 cominciò ad organizzare la sua impresa, la Standard Oil, per detenere il monopolio assoluto dell’estrazione e della commercializzazione del petrolio negli USA, cosa che gli riuscì perfettamente cosicché nel 1911 la Corte suprema degli Stati Uniti sancì l'illegalità del monopolio di Rockefeller − che controllava il 64% del mercato – costringendo la Standard Oil a frazionarsi in diverse compagnie:
Continental Oil (poi ribattezzata Conoco);
Standard of Indiana (poi ribattezzata Amoco);
Standard of California (poi ribattezzata Chevron);
Standard of New Jersey (poi ribattezzata Esso e successivamente Exxon);
Standard of New York (poi ribattezzata Mobil).
J.D. Rockfeller sarebbe diventato il primo americano a raggiungere un patrimonio di oltre un miliardo di Dollari.
Per amor di cronaca, l’ultima frontiera dei sogni dell’umanità si infranse nel1903, quando i Fratelli Wright fecero volare il primo velivolo a motore: iniziava l’era del trasporto aereo!
Queste straordinarie scoperte, avvenute all'incirca 100 anni fa, hanno sostanzialmente modificato la storia dell’umanità, grazie anche particolari condizioni che si sono verificate negli Stati Uniti d’America nei primi due decenni del XX secolo, dando luogo, in tale paese, ad uno dei periodi di maggior sviluppo economico e di benessere sociale della storia, che è andato sotto il nome dei Ruggenti Anni ’20.
Il Capitalismo del 1900, fin dai primi decenni del secolo, si configurava negli USA con le tecnologie e le imprese che realizzavano prodotti e servizi per un modo di vivere dell’Umanità completamente nuovo e definivano l’assetto del potere della Borghesia Capitalistica che sarebbe rimasto immutato sino ai giorni nostri, affidando al Petrolio ed all'Industria Automobilistica dei motori a scoppio un ruolo cardine, quello di monopoli inespugnabili in grado di generare volumi enormi di profitti, grazie ai quali poter dominare qualsiasi altro settore di business e correre, senza alcun problema, ogni altro rischio di impresa, a riparo degli enormi profitti di questi due settori industriali.
Infatti, a partire dai primi decenni del 1900, sino ai giorni nostri, il settore dell’Estrazione del Petrolio e quello della Produzione di auto sono sempre stati tra quelli con i maggiori fatturati e profitti. Questi sono i dati attuali forniti da www.ibisworld.com: